lunedì 6 ottobre 2014

Il MABA al Museo Archeologico di Angera

Domenica 12 Ottobre alle ore 15.00, al Museo Archeologico di Angera si inaugura il MABA, il Museo dei Bambini. Il bravo conservatore del museo, Cristina Miedico, scrive:

Il  MABè un angoletto del nostro museo dedicato ai bambini e alle loro famiglie, ci saranno giochi e libri, puzzle e schede quiz, giochi da fare anche bendati e schede da guardare, scalette per salire fino alla vetrina più alta e... materiali per creare il proprio souvenir.

Il  MABè bilingue, ad Alta Leggibilità ed è dotato di giochi pensati per bambini dai 3 ai 99 anni, a prescindere dalle loro doti, talenti o capacità visive.

Il MABnon è un laboratorio didattico, ma un piccolo allestimento permanete, non ci sono operatori dedicati, ma è un luogo in cui grandi e bambini giocano e imparano insieme ogni volta che ne hanno voglia!

L'attività è stata programmata in occasione della 
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE FAMIGLIE AL MUSEO

Il museo si trova ad Angera (VA) - via Marconi 2, 21021


lunedì 9 giugno 2014

VENTO BICI TOUR

Occuparsi di arte vuol dire anche, per me, valorizzare l'ambiente. Muoversi in bicicletta è un bel modo per riappropriarsi di un territorio, conoscerlo, e anche per valorizzare le città d'arte. Il progetto VENTO del Politecnico di Milano è in corso: i ciclisti stanno pedalando e al loro arrivo nelle tappe vengono accolti con calore e tanto interesse (lo documenta anche la pagina facebook "Vento in bicicletta da Venezia a Torino lungo il fiume Po). Qui il sito della manifestazione con le tappe previste

Anche Pavia è fra le città incluse nell'itinerario, progettato seguendo la dorsale che collega Venezia e Torino, seguendo il tracciato del Grande Fiume.

Anche in questa bellissima città effettuerò da settembre le visite guidate del calendario per famiglie e singoli (anche in lingua Inglese!), con il supporto dell'Associazione Commercianti.

mercoledì 2 aprile 2014

L'ultima cena, prima di cena...

Una proposta per bimbi e genitori
 
 
Una visita guidata al Cenacolo vinciano
domenica 11 maggio, ingresso alle ore 18.45.
Il ritrovo sarà alle ore 18.00
davanti alla chiesa di Santa Maria delle Grazie in corso Magenta
per iniziare la visita parlando di Leonardo e della Milano di allora.
 
 
I bimbi a patire dai 6 anni
con gli adulti che li vorranno accompagnare
potranno ammirare il dipinto di Leonardo da Vinci
realizzato nell'antico refettorio del monastero domenicano.
 
 
I posti totali a disposizione sono 25
La permanenza all'interno della sala con l'Ultima Cena dura obbligatoriamente 15 minuti
Per informazioni sulle tariffe e prenotazioni
cell 3779478119 - Sara

mercoledì 5 marzo 2014

PUNTO LINEA SUPERFICIE

 
Ancora una mostra milanese: a Palazzo Reale, fino al 27 aprile, si potrà visitare “KANDINKSY - La collezione dal Centre Pompidou”.
 
Wassily Kandinsky, oltre alle sue opere, ci ha lasciato anche degli scritti: i più noti sono “Lo spirituale nell’arte” e “Punto linea superficie”. Da quest’ultimo si possono trarre idee per attività divertenti da fare per conto proprio. Provando in tanti modi, ad esempio, a raffigurare il punto.
 
Ecco cosa scrive Kandinsky sul punto: “Se pensato in astratto o immaginato, il punto è idealmente piccolo, idealmente rotondo. E’ un cerchio idealmente piccolo. Ma, sia le sue dimensioni, sia i suoi limiti sono relativi. Nella sua forma reale il punto può assumere un numero infinito di figure: la sua forma circolare può diventare dentellata, può sviluppare un’inclinazione verso altre forme geometriche e, infine, verso altre forme libere”. Questo suo libro, del 1926, è quasi un trattato di geometria, da cui emergono con poesia le considerazioni del Kandinsky artista. Le linee ed i punti formano composizioni via via sempre più complesse e movimentate ricordando il silenzio, la musica, la natura, l’architettura e tutto ciò che l’uomo visivamente o graficamente prova a rappresentare.
 
Le astrazioni di Kandinsky si possono provare anche a casa, uscendo dal formato bidimensionale tipico della sua produzione, prendendo in prestito la tecnica del collage e dell'assemblaggio da altri movimenti artistici. Ecco qualche idea per creare un punto: disegni o scarabocchi di forma circolare, bottoni di diverse dimensioni, pezzettini di scotch, impronte di piccole dita passate nel colore, tracce lasciate dai tappi di sughero usati come timbrini e altro ancora. Per chi vorrà provare ad equilibrare la composizione utilizzando anche le linee, ecco la possibilità di usare cannucce, fili di lana, fettucce di cotone, stelle filanti... La linea potrà essere retta, curva, spezzata, mista o anche molto movimentata. Per Kandinsky la linea nasce dal punto in movimento ed equivale alla rappresentazione stessa del movimento. Provare a rappresentare, anche solo disegnandole, delle linee "in fuga" o "in arrivo" (come farlo spetta ad ognuno, Kandinsky la sua idea in merito l'aveva), fa capire che cosa intendesse l'artista. Consigliato ai bambini "di tutte le età"!

martedì 14 gennaio 2014

Van Gogh Alive: le mostre impossibili e la voglia di sdraiarsi a terra per ammirare un cielo stellato


 
Milano non è nuova agli allestimenti delle mostre impossibili: esposizioni nelle quali non sono presenti le opere d’arte originali, ma loro fedeli riproduzioni a scopo didattico. Nella mostra impossibile su Caravaggio del 2011, ad esempio, il supporto che meglio si prestava era il pannello retroilluminato, che consentiva di riprodurre al meglio il gioco di luci tipico del grande artista e contemporaneamente trasmettere la bellezza delle opere d’arte, in scala 1:1, riunendole tutte in un luogo dove gli originali (tutti gli originali insieme! I Caravaggio non si prestano volentieri…) non sarebbero mai potuti trovarsi uno accanto all’altro nello stesso momento. Una sorta di catalogo dell’artista, ma non su libro stampato: attraverso le riproduzioni delle opere in formato reale si poteva attraversare una raccolta di "fotografie" dettagliatissime, nel formato originale dell'opera.

Le tecnologie al servizio delle mostre impossibili possono essere molteplici, il che ci porta a Van Gogh: fino al 9 marzo 2014 alla fabbrica del Vapore di Milano, in via Procaccini, è in corso la mostra - che forse sarebbe più utile chiamare installazione - Van Gogh Alive. In una sala in penombra, su grandi schermi che campeggiano su tutte le pareti, su torri e sul pavimento, vengono proiettate contemporaneamente le opere di Van Gogh, suddivise per epoche e temi. Si è letteralmente circondati da immagini (disegni, dipinti, riproduzioni delle numerose lettere scritte nel corso della sua tormentata esistenza) che in qualche caso particolare, grazie alle animazioni, prendono anche vita: nei campi di grano ondeggiano spighe e in un momento particolarmente drammatico volano i corvi. Varie musiche (da Beethoven alle colonne sonore cinematografiche) accompagnano la visione delle opere, ingrandite.
La proiezione segue un criterio cronologico, con un andamento a ciclo continuo: in qualunque momento si entri nella sala, lì inizia il proprio personale percorso nella vita di Van Gogh. Il passaggio di tre grandi pennelli carichi di colore, proiettati su pareti e pavimento, segna la ripresa delle proiezioni dall’inizio dell’attività artistica di Van Gogh, dai disegni dei minatori che volle seguire in veste di guida spirituale come aspirante religioso, condividendo la vita sacrificata e difficile di quelle famiglie, passando per la svolta pittorica e l'amore per il colore, senza mai dimenticare le condizioni disagiate dei lavoratori più umili, fino alle fasi conclusive nei ricoveri per la cura della sua salute psichica.

Eccezionali fra le frasi autografe proiettate a commento dei dipinti, quelle che meglio dimostrano la consapevolezza dell’artista: profetizza che un giorno la gente si sarebbe accorta che il valore delle sue opere supera di molto quello del colore utilizzato per dipingerle e che l’artista del futuro si sarebbe rapportato solo al colore, senza curarsi del disegno. Interessante osservare la sua calligrafia nelle lettere: molto rigorosa quella delle lettere scritte su carta intestata “Goupil” (la casa di mercanti d'arte per cui ha lavorato prima di diventare artista egli stesso) e via via sempre più libera negli scritti successivi. Emozionanti, fra le altre, le proiezioni in contemporanea su tutti i pannelli dei rami di ciliegio in fiore, dipinti quando il fratello divenne padre, e quella della notte stellata. Di grande impatto la visione in contemporanea di tutti gli autoritratti.

L’atmosfera nella sala è magica: i bambini si siedono sui pannelli a terra, seguono le forme proiettate, danzano al suono della musica che accompagna le opere. Anche molti adulti sono seduti, qualcuno si sdraia usando la propria borsa come cuscino e si perde nella contemplazione o forse nei propri pensieri.

E’ utile rivedere il ciclo delle proiezioni più volte, poiché nella sala scorrono sui pannelli diverse opere contemporaneamente e, pur cogliendo l’unità stilistica e tematica dei vari comparti, non ci si sofferma facilmente sull’osservazione di una in particolare. La tecnica delle proiezioni consente di vedere ingrandimenti e dettagli, il che rende ancora di più l’idea della mostra impossibile, dato che le opere riprodotte sono circa 3000.
 
Da vedere: in un momento di pausa da soli, con gli amici in libera uscita, con la famiglia nel fine settimana per rilassarsi, con una persona con cui si ha voglia di ammirare il cielo stellato. Lo scopo delle mostre impossibili, che non può ovviamente essere quello di proporre gli originali delle opere, è da cercare nella possibilità, attraverso questi strumenti di riproduzione dell'arte, di avvicinare e incuriosire il visitatore/spettatore e far maturare il desiderio di ammirare le opere originali, nel loro formato, nel luogo dove sono conservate.

www.vangoghalive.it